La gara dei sogni by Edoardo De Angelis;

La gara dei sogni by Edoardo De Angelis;

autore:Edoardo De Angelis; [Angelis;, Edoardo De]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862316514
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2019-04-15T22:00:00+00:00


18. DA ROMA A LUGANO E BASILEA

I mesi passavano senza il solletico di nuove canzoni, ed era quindi necessario impegnarsi in altre imprese. Una buona occasione mi venne dalla RTSI, sigla che saprete appartenere alla Radio Televisione Svizzera Italiana. In una delle gite promozionali a Lugano, il regista Sandro Pedrazzetti mi parlò dell’idea di produrre un magazine settimanale di novità musicali, e mi propose di occuparmi, in redazione e in video, dello spazio dedicato alla musica italiana. Di certo gli interessavano i miei buoni rapporti con tutti, o quasi, i cantautori italiani, e quelli, magari non così buoni ma estesi, con molte case discografiche. Nacque così «Musicmag», che condivisi con Letizia, una delle annunciatrici di punta dell’emittente, e con Andy Knecht, un giovanotto alto e biondo, esperto di musica rock e pop. Partivo da Roma e raggiungevo Lugano, dove, in tre o quattro giorni registravamo due puntate del programma. Portai in trasmissione molti ospiti di rilievo, tra i quali ricordo Dalla, Edoardo Bennato e Ron. La curva era ascendente, tanto che in occasione delle feste natalizie la RTSI mi propose di presentare la serata di gala per i festeggiamenti di fine anno: mi ritrovai così in un paesino del cantone Grigioni a fare il Pippo Baudo svizzero con la bottiglia di champagne da stappare a tempo di cronometro. Divertente fu l’esperienza, anche se lontana dai miei interessi artistici primari.

Più gratificante fu l’avventura di Basilea. In quella bella città della Svizzera interna esisteva (esiste ancora ma non è più quello…) un mitico locale, l’Atlantis, nel quale si diceva avessero suonato tutti i personaggi internazionali del jazz e del rock. Un po’ come il Folkstudio, insomma, ma con attitudini, latitudini e pubblico del tutto differenti. Il contatto, sempre di Patrizia, era con Edy Casini, un triestino trapiantato, che ci volle nel locale per una settimana. Naturalmente avremmo dovuto rivedere gli arrangiamenti delle canzoni in chiave più rock, meno arpeggi e più ritmica, tanto che portammo con noi un nuovo elemento del gruppo con il quale stavamo da poco collaborando, Marco Testoni, professione percussionista.

A Basilea Casini ci ospitò in un appartamento attiguo al locale, nel quale, da indipendenti, alloggiavano tutti i gruppi scritturati. La nostra casa svizzera era un po’ sottosopra a causa della band cubana che l’aveva appena lasciata, ma era nostra e quindi perfetta. Ci sistemammo quanto basta e andammo sul palco per provare l’amplificazione residente. Guido collegò il basso, senza rendersi conto che invece del solito amplificatoruccio da palco aveva alle spalle una colonna di Marshall alta più di due metri, con il volume rimasto un po’ alto dalla sera precedente. Accese lo strumento, suonò la prima nota, e il boato lo costrinse a un involontario balzo in avanti. La situazione era quella, bisognava darci dentro, e nel farlo ci divertimmo assai. Lontani dal pubblico dei cantautori, suonando per persone sconosciute, straniere e spesso già scaldate dalle birre, non provammo vergogna nello scatenare tutte le voglie di bordello (musicale) represse in tanti anni di educato cantautorame. Si trattò di un’esperienza



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